In questi anni si sta sviluppando, in ogni aspetto della vita (e a ragion veduta), una maggiore sensibilità alla sostenibilità ambientale.
Le azioni e le manifestazioni di persone come Greta Thunberg o lo stesso Leonardo Di Caprio hanno dato un grosso contributo allo sviluppo dell’attenzione verso queste tematiche, che devono essere prese seriamente in considerazione, approcciate in modo concreto ed eticamente corretto e, perchè no, utilizzate come vanto, sfruttandole anche a livello di comunicazione.
Anche nel nostro amato sport ci sono segnali concreti che vanno in questa direzione, uno su tutti la certificazione ambientale GEO, che prende il nome dall’omonima organizzazione no-profit (Golf Environment Organization).
Come si legge sul sito di Federgolf, GEO si occupa di golf e ambiente seguendo tre settori chiave:
- gestione del percorso di golf
- sviluppo di nuove iniziative golfistiche
- organizzazione di eventi “verdi”
Scopo principale dell’organizzazione è di fornire alle persone che si occupano di golf e ambiente gli strumenti e le conoscenze adeguate per l’innalzamento degli standard ambientali, la ricerca di soluzioni pratiche e la valutazione delle prestazioni.
Cos’è la certificazione ambientale GEO?
La certificazione ambientale GEO può essere considerata come una sorta di bilancio ambientale per il golf.
La certificazione ha assunto, nel tempo, visibilità e credibilità a livello europeo e mondiale, anche grazie alle numerose collaborazioni tra l’organizzazione GEO con prestigiose università, enti di ricerca e associazioni ambientaliste.
I campi da golf che ottengono questa certificazione, oltre a dimostrare l’effettivo impegno per l’ambiente, si distinguono come protagonisti attivi alla soluzione del problema ambientale (e non come parte del problema, come talvolta viene descritto il nostro sport).
Il processo di Certificazione è pubblicato sul sito dell’organizzazione GEO insieme ai criteri e agli standard ambientali da rispettare per superare il processo di verifica.
Sostenibilità ambientale e marketing
Le azioni virtuose per la tutela dell’ambiente sono da mettere in pratica a prescindere da tutto, così come è importante promuovere la cultura di rispetto dell’ambiente all’interno del proprio circolo, tra il personale addetto e anche tra i soci e i giocatori.
Sarebbe, quindi, sbagliato essere virtuosi nella pratica senza comunicarlo, perchè verrebbe meno la costruzione di una cultura comune che contribuisca alla sensibilizzazione di tutti.
L’esistenza di una certificazione che rende oggettivo l’impegno di un circolo è, quindi, l’occasione per fare sensibilizzazione e, perchè no, migliorare l’immagine del proprio campo da golf nei confronti del mercato.
Per cui ben vengano le buone pratiche e ben venga l’esposizione “mediatica” di queste buone azioni sui propri canali di comunicazione, come può essere un post su instagram, una newsletter ai propri soci o un rollup in una zona di passaggio del club.